Io
gli addii non li sopporto. Proprio non ce la faccio. E non solo quelli alle
persone, ma anche quelli ai luoghi e alle cose. E allora gli addii li faccio a modo mio, qui.
Proprio
in questi giorni a Viterbo ha abbassato la saracinesca un negozio delizioso.
Che poi proprio un negozio non lo è mai stato, ecco perché non tutti lo
capivano. Si chiama PopStore e, come ho detto due righe fa, è molto più Pop che
Store.
Che
vende? Vestiti, scarpe, borse e accessori. E allora, direte, “di che
stiamo parlando? Chiudono decine di negozi al minuto ormai…”. Ma qui, è
vero, si vendono capi di abbigliamento, ma più che altro si regala una ventata
di freschezza. Non voglio dilungarmi sui vestiti favolosi, le marche di nicchia
che a Viterbo non si erano mai viste e tutti questi argomenti scritti e riscritti per cui
non vale la pena neanche consumare la tastiera. Voglio invece scrivere di chi
stava dietro alla cassa e che più che aprire ogni mattina e star lì a cercar di
far soldi come tutti – che per carità, non c’è niente di male – ci mette il
cuore e una ne pensa e cento ne fa.
Il
segreto di quel piccolo spazio al civico 94 di via Saffi è sempre stato il sapersi
rinnovare, dentro e fuori. E allora il più delle volte funziona così: tu entri
con l’intenzione di provare un abito e invece ti ritrovi a giocare a vestiti
per ore e ore. E poi ti fissi su quella libreria bianca che si trova entrando a destra dove
troneggiano borse, collane e bracciali, biancheria intima, libri, soprammobili strani. E poi, ancora, vai a fumarti una sigaretta di fuori con
loro e intanto si sono fatte le 13,40, la via è deserta e tu – e loro –
dovresti già essere a casa a pranzo.
PopStore
è stato il primo – e l’unico – a Viterbo a credere nelle potenzialità di
Benedetta Bruzziches quando ancora non era così famosa; è stato il primo – e l’unico
– a Viterbo ad organizzare un fashion photo look contest; è stato il primo – e l’unico
– a Viterbo ad unire la psicologia ai vestiti.
E’
e sempre sarà il primo. E tanto per battere tutti sul tempo come al solito,
chiude, sì, a Viterbo, ma riapre. Dove? A Parigi. A me dispiace, e tanto, ma so
che anche questo fa parte del loro gioco preferito, sperimentare, e quindi le stimo. E molto.
Per
la cronaca, dato che il fashion photo look contest l’ho vinto io, mi sono
presa la licenza poetica di scrivere il mio addio tutto al presente, mai al
passato. E sempre per la cronaca, la foto cartolina del mio look PopStore è e
sempre resterà attaccata sul mio frigorifero.
<3.
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