martedì 29 gennaio 2013

C'è chi parla e c'è chi investe...



Dicono che la moda è frivola.


Dicono che la moda è per le pecore.

E dicono anche che il mondo della moda è perverso, corrotto e meschino.

Ma spesso si dimenticano di dire che la Moda è Arte, Cultura e Amore per le Cose Belle.

In questi giorni, così tanto per dire, Fendi ha ufficializzato il finanziamento per il restauro della Fontana di Trevi e quello del Complesso delle Quattro Fontane. Il progetto della Maison si chiama “Fendi For Fountains” e i lavori potrebbero partire già questa estate per concludersi entro il 2015. 



Prezzo dell’operazione 2,5 milioni di euro e Sivia Venturini Fendi, direttrice creativa accessori della celebre casa di moda capitolina, ha assicurato che si tratterà di “puro mecenatismo”. Il ritorno pubblicitario, infatti, è escluso se non per una piccola targa (30 x 40 le dimensioni) che affiancherà la fontana immortalata da Federico Fellini.
Non mancherà, poi, l’apporto creativo di Karl Lagerfeld che realizzerà e firmerà un volume fotografico.  

Tanto per proseguire il discorso della Moda abbinata a progetti di conservazione dei beni artistici e culturali del Bel Paese, è di dicembre 2012 la notizia del progetto di riqualificazione delle Sale degli Arazzi di Palazzo Reale a Milano: verranno trasformate in una successione in stanze di lettura e consultazione di testi, cataloghi d’arte e documenti sulla storia del Palazzo. Operazione resa possibile grazie alla cospicua donazione degli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana.



E come dimenticare i 25 milioni di euro stanziati da Diego Della Valle per la realizzazione del piano interventi sul Colosseo? L’accordo tra il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il patron del gruppo Tod’s è stato siglato a gennaio 2011 e dopo intoppi burocratici, ricorsi e incertezze è stato presentato l’intero progetto dei lavori ad agosto scorso. Consegna probabile del lavoro, fine 2016. Superficie visitabile a fine restauro aumentata del 25%. E senza mai chiudere al pubblico l’Anfiteatro Flavio.




That's it.

martedì 15 gennaio 2013

Ora che siete tutti esperti di Ruzzle,
adottate una parola se avete coraggio!



Buon anno e buoni propositi a tutti!!! Lasciamo stare diete, palestre e risparmi, che sono i più gettonati e i meno rispettati. Facciamo invece qualcosa SUBITO!


Su sollecitazione della mia amica Anna, che apprezza sempre i miei tentativi disperati di salvare la lingua italiana che viene barbaramente violentata soprattutto sul web, oggi ho deciso di investire un quarto d'ora del mio tempo per ADOTTARE UNA PAROLA.

Avete capito bene, ho scritto parola e non cucciolo di panda affamato. Da un po’ di tempo, infatti, la società Dante Alighieri, in collaborazione con quattro dizionari, promuove questa iniziativa con lo scopo di sensibilizzare le persone a un uso corretto e consapevole dei termini, di favorire una conoscenza più ampia del lessico e la varietà di espressione.



Bastano pochi step e in una decina di minuti diventerete CUSTODI PER UN ANNO DI UNA PAROLA A VOSTRA SCELTA. Inizierete scegliendo uno dei quattro vocabolari dell’uso dell’italiano contemporaneo. Io ho cliccato sul Devoto-Oli, per esempio. Ogni dizionario suggerirà delle parole, quelle in grassetto sono quelle “libere”, le altre sono state già adottate ma potrete comunque diventare sostenitori anziché mamme o papà.

Troverete una lunga serie di termini, da quelli più obsoleti a quelli più comuni, da quelli mai sentiti a quelli più tecnici. Scegliete bene “la vostra” parola, scrivete i vostri dati, motivate la preferenza e, infine, inserite una citazione.

L’impegno consiste nel promuovere e diffondere il più possibile la parola in questione per un anno e, eventualmente, segnalare al sito un uso che ritenete scorretto.

Io, per la cronaca, ho scelto di adottare la parola MENEFREGHISTA. La adoro e non posso tollerare che sparisca.
Il sito di cui sto parlando è: adottaunaparola.ladante.it 

PS: L’adozione è gratuita e alla fine della procedura potrete anche stampare il certificato di adozione. Mi farebbe molto piacere sapere, nel caso in cui lo faceste, quale parola avete scelto di “fare vostra”.